Vi racconto un pò della mia vita. 
Nasco a Napoli in una famiglia piuttosto numerosa, siamo sei figli, io sono la quinta. Amo molto i miei genitori, mio padre ha sempre rappresentato sotto molti aspetti il modello di uomo a cui ispirarmi nella scelta di un eventuale futuro compagno, era una persona saggia, altruista, generosa, comprensiva e molto umile. Tra tutte queste qualità che gli attribuisco, l’umiltà era quella che apprezzavo di più, ritengo che sia il fondamento per una vita costruttiva, attraverso l’ umiltà possiamo imparare moltissimo, essa ci consente di ascoltare senza pregiudizi , con lo spirito di chi è pronto a valutare sempre nuove opportunità di conoscenza, di crescita e di accoglienza, cose che sarebbero impossibili partendo dalla posizione di chi crede di avere sempre ragione, iniziare a considerare nuovi punti di vista attraverso la pratica dell’ umiltà, ci permette di superare la nostra condizione di orgoglio che ci limita.   
Nella mia famiglia esistono delle regole che non hanno bisogno di essere espresse per essere seguite, ma si sentono e ci si adegua in modo del tutto naturale, quindi la mia vita nella famiglia di origine, trascorre in modo piuttosto tranquillo senza apparenti problemi, ma dentro di me, presto iniziano a sorgere delle domande
che non trovano risposte soddisfacenti in quel contesto definito “normale” .

Credo che le persone che si pongono delle domande già conoscano le risposte, ma spesso fanno fatica ad accettarle perché accettarle significherebbe guardare in faccia alla propria sofferenza ed entrare a far parte di quella categoria di persone considerate “diverse”, si preferisce quindi negare il proprio sentire e far finta che tutto proceda per il meglio secondo una pseudo- normalità. E’ quello che feci anch’ io!

Onde evitare questa classificazione decisi di non ascoltarmi e di continuare la mia vita in quel bozzolo sicuro rappresentato da abitudini che andavano sempre più radicandosi e che non facevano altro che bloccare e rimandare la conoscenza della mia parte più profonda e più vera.

Gli anni passano, ancora giovanissima mi sposo, nascono i miei tre figli , e la vita prosegue alle prese con pappe, pannolini, asili, palestre, scuole, cose comuni alla maggior parte delle mamme e alle quali mi sono sempre dedicata con molto entusiasmo e gioia, condizione però che non mi permetteva di ascoltarmi, la mia vita era dedicata completamente alla mia famiglia, anch’ io la stavo costruendo su quelle regole che mi avevano accompagnata in maniera silenziosa per tanto tempo e alle quali obbedivo in maniera automatica. Ma tutto ciò che non ci permettiamo di ascoltare prima o poi riemerge, la nostra anima si fa strada in qualsiasi modo per ricordarci chi siamo e perché siamo qui. Per scuoterci costruisce per noi condizioni tali che non puoi più fare a meno di ascoltare, non ti lascia alternative, possiamo evolvere soltanto se decidiamo di cambiare e di aprirci a nuove opportunità.
Incontrai per caso un’ insegnante di Yoga (ma niente è per caso!), allora non sapevo neanche cosa fosse lo Yoga, ma la mia curiosità mi spinse ad approfondire tale conoscenza e, anche se molte cose non le condividevo, questa novità cominciò a piacermi.

Comprai alcuni libri che parlavano della disciplina, li studiai,  iniziai a sperimentare i benefici dello Yoga su me stessa, cambiai alcune abitudini, iniziai a fare le prime esperienze di concentrazione, di rilassamento, di meditazione e in maniera quasi impercettibile, attraverso queste pratiche, cambiava la mia visione del mondo, capii che la mamma, la moglie, la figlia erano soltanto maschere che mi permettevano di fare delle esperienze in questa dimensione e che io ero molto molto di più.
Fu una scoperta meravigliosa, iniziavo a prendermi cura di me in quanto Anima, ascoltavo le mie emozioni, i miei disagi, le mie paure: iniziavo ad amarmi!

Per un innato spirito di condivisione che quasi tutti abbiamo, decisi di condividere la mia esperienza pensando di suscitare anche nelle persone a me più vicine lo stesso entusiasmo. Fu pura follia!!

Come spesso accade, sono proprio le persone che più ci sono vicine a creare ostacoli alla nostra crescita, esse si spaventano, hanno paura che qualcosa cambi nella propria vita e nelle proprie abitudini ed allora invece di incoraggiarci, cercano di demotivarci e ci prospettano tutte le conseguenze devastanti che qualsiasi cambiamento porta con sé. Non volevo ferire nessuno e continuai a vivere come sempre, come piaceva agli altri, ma questa volta ritagliandomi uno spazio tutto mio, da non condividere con nessuno fino a quando non sarebbe arrivato il momento giusto e quel momento arrivò, venne anche per me il momento in cui la mia anima non mi lasciò alternativa.

Lo spazio di cui vi parlo consisteva nel dedicare del tempo allo studio e alla pratica dello Yoga. Passò altro tempo, mi avvicinai ai Fiori di Bach e, dopo averli provati per parecchio tempo, decisi di conoscerli più a fondo. Mi recai a Roma per frequentare un corso presso lo studio della dottoressa argentina Liliana Gimenez, dalle informazioni prese risultava essere persona molto qualificata, era indubbiamente molto preparata, la ricordo ancora come una donna molto originale e stranamente mi risultava molto familiare , era come riallacciare un rapporto interrotto per un po’ di tempo, ripenso spesso a lei con grande affetto ed ancora con grande curiosità.

Frequentai la scuola di Naturopatia conseguendo il titolo di Naturopata. Durante questo percorso, seguii anche numerosi seminari sullo Yoga, la Meditazione, la fitoterapia, l’Iridologia, la Fisiognomica, la Posturologia Olistica e inevitabilmente quando ci si apre a nuove esperienze, se ne incontrano altre , mi si presentò anche l’ opportunità di frequentare un corso sulle intolleranze alimentari ( tenuto presso diverse ASL), mi fu rilasciato il titolo di Consulente in quell’ ambito. Mi avvicinai al Reiki, frequentai il Corso di primo livello, mi piacque molto e, dopo aver fatto molta pratica e verificata la sua efficacia, frequentai anche il corso di secondo livello, ho dedicato molto tempo allo studio del “Pensiero Positivo” ed ai metodi proposti da Louise Hay per guarire la nostra vita attraverso il cambiamento dei nostri pensieri, delle nostre credenze e convinzioni.

La Riflessologia Plantare mi incuriosiva molto e ne feci esperienza attraverso più metodi, conseguì il Diploma di primo e di secondo livello. Ma la passione per lo Yoga e per la Meditazione era sempre al primo posto. Durante i numerosi seminari sullo Yoga ai quali partecipai, incontrai diversi insegnanti, ognuno di loro proponeva un metodo diverso (Kundalini Yoga, AshtangaYoga, Ratna Yoga, Oky yoga, Hatha yoga, Ananda Yoga). Non ero soddisfatta, volevo qualcosa di più, desideravo conoscere in maniera più profonda questa disciplina, per praticarla e trasmetterla nella sua autenticità Mi iscrissi quindi all’ Accademia di Scienze Tradizionali dell’ India Antica , studiai la Psicologia dello Yoga , tale studio mi coinvolse moltissimo, era meraviglioso, mi appassionò, fu impressionante scoprire come gli antichi saggi indiani (rishi), già circa 5000 anni a.c., conoscevano la mente umana descrivendone i suoi meccanismi con una specificità di linguaggio sconosciuta ancora oggi al mondo occidentale.

Dopo una serie di “coincidenze” incontrai il mio primo Maestro Spirituale Yogiraj Gurunath Siddhanat e fui da Lui iniziata al Kriya Yoga e fu Lui che seguii nei miei viaggi in India. Mi sono impegnata nello studio della Comunicazione Energetica Consapevole che mi ha aperto le porte alla conoscenza di nuove tecniche di Guarigione Energetica e le mie ricerche in merito mi hanno condotta ad incontrare il Dott. Eric Pearl impegnato a diffondere in tutto il mondo “The Reconnective Healing”e “The Reconnection” (puoi leggere di più navigando nel sito) un metodo di guarigione di cui adesso sono operatrice certificata.

Con la consapevolezza di poter utilizzare l’ Energia in tutti i vari aspetti della vita, sono approdata all’ Intentional Healing, la guarigione attraverso il Potere dell’ intenzione ed attualmente sono impegnata nello studio delle Neuroscienze.

Ho volutamente tralasciato le esperienze più significative, quelle che mi hanno condotta fin qui, lo faccio consapevole del fatto che ogni individuo debba avere uno spazio dentro di sè al quale solo lui può accedere ed anche in punta di piedi.

Spero di non avervi annoiato parlando di me, ma l’ ho ritenuto doveroso perché avendo fondato un’ Associazione che si occupa di discipline olistiche, qualcuno potrebbe anche chiedersi chi la presiede. Sono una persona semplice, ma con un gran desiderio di conoscere, credo che la vita sia un viaggio meraviglioso che vale la pena vivere in qualsiasi circostanza e so che in questo viaggio  non siamo mai soli. Il mondo è un grande porto, le persone vanno e vengono, c’è chi si trattiene più a lungo e chi decide di ripartire prima, ognuno fa le scelte che crede importanti per sé in un determinato momento della propria esistenza. Ma tutti, proprio tutti abbiamo una cosa in comune, tutti stiamo cercando qualcosa, ma molti non ricordano cosa, è solo questione di tempo. Più ci impegniamo in questo viaggio e prima ricordiamo perché stiamo viaggiando e cosa stiamo cercando, è in fondo lo scopo della nostra vita!

Namastè

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