4° CHAKRA ANAHATA (LEZIONE 7)

 

ANAHATA

Quarto Chakra o Chakra del Cuore

Significato: NON COLPITO Elemento: ARIA Colore: VERDE Suono: YAM Ghiandola ad esso associata: TIMO Facoltà di senso: TATTO (Una precisazione riguardo alla facoltà di senso: quando parlo di tatto in riferimento al quarto chakra intendo la capacità di toccare energeticamente l’ essere spirituale che vive nel nostro corpo fisico, è riferito anche alla capacità di abbracciare una persona e toccare il suo dolore, la sua gioia, questo è il tatto di Anahata.) Disagio : DISAMORE Parola chiave: IO AMO Parti del corpo correlate e sistemi: SISTEMA IMMUNITARIO, SISTEMA CIRCOLATORIO E SISTEMA RESPIRATORIO ( laringe, trachea, bronchi, polmoni) Patologie associate: BRONCHITE, ASMA, POLMONITE, IPERTENSIONE ARTERIOSA, CARDIOPATIE, INFARTO DEL MIOCARDIO, MALATTIE AUTOIMMUNI, AIDS, ANEURISMA, CANCRO AL SENO.

ANAHATA , il Chakra del Cuore, è posizionato al centro del petto, è il centro dell’ intero sistema dei Chakra in quanto unisce i chakra dell’ esperienza terrena a quelli mentali e spirituali, è anche il centro dell’ identità, della capacità di essere sè stessi e della capacità di amare incondizionatamente. Qui l’ Energia Cosmica e terrena si fondono donandoci l’ esperienza del Vero Amore quello che non dipende da un oggetto o da una persona ma è indirizzato all’ intero Universo.

L’ Energia Amore del chakra del cuore è infinita quando questo centro è in equilibrio. L’ Amore è qualcosa che tutti vogliamo e di cui abbiamo bisogno, non se ne può fare a meno ma spesso ce ne priviamo perchè permettersi di averlo presuppone anche il rischio di perderlo e ciò spaventa, ma quando sperimentiamo l’ Amore autentico la paura cessa di esistere perchè imparando ad amare davvero ci accorgiamo che l’ energia Amore tende ad aumentare costantemente man mano che la doniamo, che la distribuiamo, che la rilasciamo, mentre siamo impegnati a donare amore spontaneamente ne riceviamo in quantità amplificata, come un fiume che nutre la terra con le sue acque mentre ne riceve continuamente dal mare. Quando apriamo il cuore facciamo esperienza di chi siamo, riusciamo ad amare tutto ciò che incontriamo: persone, animali, piante e cose, ci accorgiamo che siamo esseri amorevoli, accettiamo tutto così com’è e non desideriamo cambiare niente e nessuno, percepiamo l’ unicità, la bellezza, l’ armonia, la luce di ogni creatura, non nutriamo aspettative, critiche e giudizi, impariamo ad amare come atto naturale, spontaneo, perchè l’ Amore è la nostra stessa natura, non amiamo per avere ma semplicemente per Essere.

Ci hanno insegnato che bisogna amare gli altri e che amare prima sè stessi è da egoisti ma ci si è dimenticati di quella legge divina che se venisse interiorizzata e vissuta da ogni uomo potrebbe cambiare il mondo: ” AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO”. Se non amiamo prima noi stessi non possiamo amare veramente nessuno, ciò che noi definiamo amore è quasi sempre un bisogno di amore, di attenzioni, a volte una dipendenza, avvertiamo queste necessità quando non siamo innamorati di noi stessi, quando ci amiamo davvero ci bastiamo e nasce prepotente in noi il desiderio di donare amore indipendentemente dal riceverlo anche se, quando siamo in questa modalità ne riceviamo a iosa perchè ci ricolleghiamo alla Fonte. Quando, per motivi diversi, chiudiamo il Chakra del Cuore ci impediamo di partecipare alla vita ed il muro che alziamo a questo livello avrà un impatto devastante sulla nostra esistenza e sul cammino evolutivo che siamo destinati a compiere. Ma quali sono i motivi che inducono a chiudere il Chakra del Cuore? La decisione di chiuderci all’ Amore ha sempre radici remote e per guarire la prima cosa da fare è individuare le cause della decisione analizzando anche il rapporto con i genitori che rappresentano la nostra prima fonte di Amore. Dobbiamo rivedere il rapporto con i nostri genitori non con l’ intento di giudicarlo ma per avere informazioni riguardo a noi stessi e alla percezione che abbiamo avuto in merito al loro modo di amare che a volte non corrisponde a quello che vorremmo ma ciò non significa che essi non ci abbiano amato o che non ci amino. Pensiamo ad un bambino che vive un distacco da un genitore, magari egli si allontana perchè non ha altra scelta (si pensi ad una malattia, ad una morte prematura, ad una separazione, ad un trasferimento di lavoro) ma egli non ne comprende le ragioni profonde, sperimenta il senso di “abbandono”, penserà che se le persone che ama lo abbandonano è probabilmente perchè non è degno di amore, se la mamma o il papà lo hanno lasciato è perchè è stato cattivo, tale esperienza potrebbe avere come conseguenza il non permettersi di amare e di essere amato per la paura di essere ancora abbandonato. Presto ci si accorge che senza amore non si può vivere, siamo nati per dare e per ricevere amore ma per paura di rivivere l’ esperienza dell’ abbandono a volte siamo noi a lasciare le persone prima ancora che esse ci lascino, diventiamo incapaci di costruire relazioni sane e stabili, la vita affettiva diventa un disastro. Altre volte per metterci al sicuro dal rischio di essere abbandonati di nuovo attraiamo persone a loro volta bisognose d’ amore perchè sono quelle che non ci lasceranno mai, che dipenderanno da noi e ci prodigheremo per soddisfare ogni loro aspettativa, è come se ci nutrissimo delle loro necessità prevenendo ogni loro bisogno, nasce “il bisogno del bisogno” degli altri, una specie di droga, una dipendenza alla quale non si riesce a rinunciare, ci si sente utili soltanto soddisfacendo i desideri altrui, il nostro valore dipende dalle cure che rivolgiamo agli altri ma poi ci sentiamo stremati, svuotati. Essere disponibili è sicuramente encomiabile ma se lo siamo per un atto d’ amore sincero non per un nostro bisogno, è come fare la cosa giusta per le motivazioni sbagliate, non è amore ma dipendenza affettiva. Anche un tradimento può avere effetti pesanti sulla salute di Anahata, ma ricordiamoci che chi tradisce tradisce sè stesso e noi, in quanto esseri completi, non dovremmo sentirci feriti più di tanto, se siamo consapevoli di ciò che siamo quel tradimento diventa un’ opportunità per riprendere più forti di prima la strada che avevamo momentaneamente abbandonato e fare di quella esperienza un dono che ci permette di ritrovare lo scopo della nostra vita.  Immaginiamo di essere stati traditi da una persona alla quale eravamo molto legati, l’ impatto che avrà su di noi tale evento sarà proporzionale a quanto avevamo investito su quella persona, Se avevamo investito molto perdendo di vista noi stessi le conseguenze saranno devastanti ma ovviamente tale modalità dipende dal nostro vissuto precedente che non ci ha consentito di coltivare l’ amore per noi stessi. Se invece mentre vivevamo quella relazione continuavamo a coltivare contemporaneamente la relazione d’ amore con noi stessi, l’ esperienza sarà quella che ci aprirà a nuove opportunità, ringrazieremo per il tempo vissuto insieme, per ciò che abbiamo imparato mentre eravamo in relazione con lei e avanzeremo sul cammino evolutivo comprendendo e perdonando chi ci ha tradito. Perdonare non vuol dire necessariamente continuare a stare insieme a quella persona ma anche lasciarla andare con amore, senza risentimento e rabbia, sganciandoci definitivamente da un’ esperienza dolorosa (che se trattenuta non farebbe altro che attrarre a noi esperienze simili ) e accogliendone altre più gioiose, frutto di un animo sereno. Tante sono le decisioni che abbiamo inconsapevolmente preso e che non ci consentono di dare e ricevere amore, ma siccome l’ Amore è la nostra stessa natura non possiamo rinunciarvi. Le esperienze che hanno creato squilibrio al Chakra del cuore sono quelle che dovremmo analizzare a fondo, dovremmo affrontare di nuovo quel dolore alla luce della nuova consapevolezza, attraverso un cammino interiore che ci permetta di incontrare le nostre ferite e guarirle, coltivando la compassione ed esercitando il Perdono verso chi ci ha ferito e soprattutto verso noi stessi. Il perdono è il più grande atto di riconoscimento dell’ Amore che è in noi, quell’ Amore che Vive di Luce propria.

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Tina Vastarella

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